Andrea Garetto su ciao.it

 
Come detto, ascolto ogni genere di musica (con qualche eccezione pruriginosa ), ma sono in particolare un divoratore di Funky e questa mia passione mi ha portato a scoprire svariate band/artisti "sotterranee" (accezione di poco famose in ambito commerciale, ma decisamente apprezzate da pubblico e critiche nei loro "tour tra pub e locali esclusivi").

Bene, i Fanali di Scorta sono una di queste band.

Nata quasi per caso da origini "cabarettistiche" (in particolare del suo paroliere e leader Daniele Chiarella) oggi, dopo tre demo [“noi la demo gratis” (2000), “Greitis Tiz” (2001), “Gli Altri Tiz” (2003)] ed un EP [“Beby Tawn Uan” (2005)] ha 'sfornato' il suo primo album che, a mio parere (ma non solo) è un piccolo capolavoro variopinto di differenti generi: rock, folk, ska , reggae, funk ... in una parola loro stessi hanno coniato il FREAK'N'ROLL!!!

Il freak'n'roll è 'una via di mezzo tra maschile e femminile', 'tra singolare e plurale', ironicamente apostrofato da testi canzonatori e intimistici, ma nato fondamentalmente dalla loro anima rock'n'roll che si è evoluta nel tessuto metropolitano di una Torino sempre più multietnica. Nonostante questo, i Fanali di Scorta di torinese hanno veramente poco o nulla, perchè la grigia metropoli viene da loro colorata e sviscerata in ogni nota della loro musica ed in ogni parola dei loro testi facendo emergere ritmi e realtà finora sconosciute.

Ho letto più recensioni di questo gruppo, ma in ognuna il critico fa emergere generi differenti; chi riesce a trovarvi del blues, del jazz e anche Hip Hop, chi influenze Zappiane, chi la melodia di Bennato, qualcuno li paragona ad un mix Negrita/Mau Mau mentre altri leggono nella loro poesia l'impegno onirico di Fossati.

A questo io ci aggiungo gli Africa Unite, ma personalmente considero i lori testi (e nelle righe seguenti ne indicherò alcuni passi) una perfetta miscela di poesia futurista (assonanze, onomatopee, trovate trash) ed ermetismo (ogni testo ha una personale lettura derivante dalla propria esperienza personale), ma forse sono semplicemente attratto dal loro genere diretto e orecchiabilissimo a tal punto che voglio ricercare troppe sfumature in testi che qualcuno giudica diretti (ascoltate 'Omar' e poi cambierete idea!!!)

I Fanali di Scorta hanno un tale bagaglio live da poter rendere superfluo ogni loro lavoro in studio che, alle volte, rende pochissimo rispetto alla performance dal vivo... in questo caso 'FREAK'N'ROLL riesce a prendere il meglio dell'uno e dell'altro... la travolgente carica del suono live con l'arrangiamento curato e rivisto del lavoro in studio...ed ecco nascere un album capolavoro che non potrà venir ignorato dal pubblico (attualmente un paio di pezzi sono in rotazione su radio Gorizia, ma certamente anche altre radio li porteranno in evidenza per la pazza estate godereccia :)):

1. JOHNNY DEVO CONFESSARE
2. QUEL CHE SEI
3. TORINO
4. SANTA FE'
5. SALVIA,LIQUIRIZIA & ROSMARINO
6. QUI DAI MIEI
7. SWEET HOME
8. IL CACIO SUI MACCHERONI
9. HEY FRATELLO
10. SU QUESTI TRENI
11. NOI
12. OMAR



Breve commento del brano e riporto di un passo del testo:

### JOHNNY DEVO CONFESSARE ###

Quatti, quatti addormentati
in un furgone lamierato
quattro, quattro spargi i sacchi
la refurtiva calma posa
abili scippanti fuori piedi piatti mai.

Testo futurista e, per questo, molto diretto in una cornice rock con la chitarra a farne da padrone di casa; un pezzo che ti entra dentro e mischia tutti gli ossicini con il suo ritmo sfrenato... lasciati trasportare dal sound senza acchiappare il senso delle parole... ma fermati poi a rileggerle ed a rifletterci nella tua realtà cittadina.

### QUEL CHE SEI ###

guarda cos’hai fatto coi tuoi occhi
e non dimenticare che tutto ciò che hai fatto è quel che sei
La città sfocia nel mare
a due passi da quaggiù

Un pezzo orecchiabilmente reggae immerso in una poesia d'altri tempi dove le vacanze al mare (rena e polvere di sale, lenta prepari un caffè) rendono degno relax alla vita di tutti i giorni (Ma il tempo non ti aspetta e tu lo sai: ti volti e non cerchi più me)

### TORINO ###

Dammi quel che stà dentro di te, intorno a te, in mezzo a noi...
insomma la tua verità!
Dammi solo quello che ti và: dammi il tuo odore, le parole per
distinguere la tua complicità!

Una canzone che rende cacofonico il paragone tra la grigia torino impressa in tutte le righe del testo e le note reggae che escono dagli strumenti dei Fanali ... qui, chi li ha visti esibirsi, ritrova la loro creatività di quando "si presentano sul palco agghindati come animatori di un villaggio vacanze da cartone animato: cappelli di paglia, gilet a fiori, ray-ban “odissea nello spazio”"

### SANTA FE'###

Ho girato l’Argentina
sempre solo in torpedone:
t’ho cercata in ogni posto del mondo
e ho capito che è più lungo che tondo.

Basso e chitarra funky (in questo caso che io amo definire hard-funky... come la sapeva stritolare solo Graham o il primo George Clinton) in un pezzo dal ritmo cattivo che ci porta in giro per il mondo ... ma poi alla fine Santa Fè è proprio sotto i nostri occhi (!?)

### SALVIA,LIQUIRIZIA & ROSMARINO ###

Via da qui, giù da qui
non lasciarmi in questa brezza
tu per me sei la passione, il dolore, quel sapore
Sapore di salvia, liquirizia, rosmarino
amara più di me.
Sapore di salvia, liquirizia, rosmarino
incerta più di me.

Questo, con sweet home, è il pezzo più "ritornellabile" di tutto l'album (primo singolo in rotazione su Radio Gorizia 1); a mio parere, più complesso del primo, ma ugualmente accattivante (mio figlio, che compie tre mesi fra qualche giorno, agita già la braccia quando gliela intono...). Non riesco a catalogare a pieno questo pezzo, quindi per me questo è il vero Freak'n'Roll ... che i critici bollerano non l'etichetta semplicistica di pop!

### QUI DAI MIEI ###

Oggi starò attento a quel che dico perché sento
le parole scorrere nelle mie vene senza senso e quindi
occhio a non ferire, far star male chi mi ascolta
un po’ per noia, un po’ per compassione.
Ma in fondo che mi frega se sto mondo non è tondo,
se la luna, si la luna, non si avvede dei miei guai
io la voglio come lampada di notte, casomai
tu decidessi di sottrarti alle mie voglie sul cucù.

I Fanali sono duri dal cuore tenero e lo dimostrano in questa ballata d'altri tempi lasciando scorrere amore in un testo comunque molto diretto usando un linguaggio da hip-hop-rock

### SWEET HOME ###

E ora che mi sento quasi un deficiente perchè ancora oggi non ho concluso niente
E mi guardano un po’ male
Sperpero indolente denaro intelligente così a fine mese non mi rimane niente
E mi guardano un po’ male
E c’è chi mi convince che non vale niente credere nei sogni se l’economia va male
E mi guardano un po’ male
E c’è chi ancora dice che per risollevarsi basta un po’ di lena e lavorare, lavorare, lavorare
E mi guardano un po’ male

ecco la vena rap (o hip-hop come va di moda dire adesso) che entra in uno dei brani più orecchiabili (e quindi pop) dell'intero album; sweet home è un brano con il ritornello che ti entra nella testa e che non ne vuole più uscire tormentandoti per tutto il giorno ... qui lo "sweet home" diventa "svitooooo" ... o "svitollll" (se lo canta un arrotino :)), ma è comunque sempre un'onomatopea del Chiarella, il poeta metropolitano con l'anima esotica....

### IL CACIO SUI MACCHERONI ###

Calda , lurida , squallida notte
con la nebbia a ricotta che si spalma
sulle tenebre confuse : io barcollo !

E qui barcolliamo tutti!
Questo è il pezzo che mi ha fatto innamorare dei Fanali: Daniele Chiarella è riuscito, con un colpo di plettro magico, a tramutare "una tormentata regolazione di conti nell’underground torinese" in un brano FUNKY perfetto, molto commerciale che gli è valsa l'etichetta di FREAK'N'ROLL.
Sembra gridare al mondo: datemi la top ten perchè ... "io ci sto come il cacio sui maccheroni"!!!!

### HEY FRATELLO ###

Hey, dico a te, fratello dove vai?
Nell’alba di Bahia, nascosto in una scia di passaporti e una radio che va;
nella malinconia di marciapiedi sporchi e una donna in cerca di umanità.

Mentre il reggae latino passa solo nel ritmo dei brani 'quel che sei' e 'torino', in questo pezzo i ritmi sudamericani ne fanno interamente da padroni di casa, quasi uscissero increduli dalle grintosi chitarre (qui ritmiche) dei Fanali. Questo pezzo molto orecchiabile è attualmente in rotazione su RADIO GORIZIA 1 (in sostituzione di 'Salvia, liquirizia e rosmarino').

### SU QUESTI TRENI ###

Su questi treni degli anni '50 in una cuccetta da sei noi ci stiamo in quaranta!
Eppure siamo in tanti qui sul treno e abbiam voglia di arrivare,
a noi la fame c' ha svezzato, ma ora è tempo di cambiare!
E dicon che comunque ci si può anche arricchire...
certo il nord non è l' America, ma basta un treno per tornare!

Questo riportato è il passo più significativo di un testo "che ripercorre le sensazioni degli immigrati dal Sud degli anni ’50"; una ballata in crescendo (ritmo e sensazioni) splendidamente orchestrata dalla voce del Chiarella...

### NOI ###

Noi ci conosciamo,
o almeno questo è quello che diciamo.
....
Non importa se dovrò bere il tuo veleno per dormire sul tuo seno,
non importa se per averti sulla pelle impazzirò.

Altra canzone d'amore, ma decisamente dal ritmo incalzante e più cattivo della ballata 'qui dai miei'; un brano costruito su un morboso crescendo che la voce ci trascina fino al finale (Noi ci conosciamo...non importa se per averti sulla pelle impazzirò.)
Qui lo sgarrupamento-live dei 4 inventa anche l'introduzione del motivetto con un flauto ... esattamente come quello con cui tutti noi ci siamo cimentati alle scuole medie ... la forza dei Fanali di Scorta sta anche in questo... evocare sensazioni in mille modi differenti e farlo in modo semplice e diretto... una forza che si acquisisce dal vivo!

### OMAR ###

Omar cavalca tra le stelle senza nome,
nella notte senza odore
sulla verde prateria.
Omar non vede i cespugli
e le foreste che delimitano il mondo:
perchè il mondo è tutto lì.

In questo "western-pop" i Fanali ci stupiscono ancora (come avevano fatto con 'Hey fratello') per la perfetto semplicità dell'arraggiamento e per il malinconico testo... secondo me un testo meraviglioso...

Alla fine di Omar vi sono alcuni secondi di "riflessione" per chiudere con una "ghost track" strumentale che chiude il cerchio e ci riporta da "Johnny".


Sono convinto che con questo capolavoro FREK'N'ROLL i Fanali di Scorta usciranno dal "mondo sotterraneo" (seppur di enorme successo) per gridare il loro "non dimenticare che tutto ciò che hai fatto è quel che sei" a tutto il mondo ... commerciale.
Ovviamente sono pronto a smentirmi (in questo pazzo mando di major), ma anche a sostenerli e seguirli in ogni lo percorso...

...per questo vi antipo qui i nomi di sicuro successo:

Luciano "Lusio" Triglia (Chitarra)
Stefano "El Greco" MCR (Basso)
Beppe "il Puglia" Terzulli (Batteria)
Daniele "Dani" Chiarella (Chitarra e Voce)

Nel disco (dopo la reentree di Lusio) c'è anche la splendida voce soul (in "Quel che sei") di Patrizia Oliviero.