D: Fanali di Scorta, che nome bizzarro! Come vi è venuto in mente? R: Non è venuto in mente a noi; è frutto di un'appropriazione "debita", c'era già un gruppo che si chiamava Fanali di Scorta ed io (Daniele Chiarella) mi sono unito a loro, però il loro nome fu dovuto all'errore di un presentatore. Il gruppo si chiamava Father and Sons, il presentatore sbagliò e li chiamò Fanali di scorta. Da allora piacque questo nome e si tenne.
D: Da quanti anni suonati insieme R: Con questa formazione da sei mesi... però il gruppo c'è da sette anni. Io e il batterista ci siamo dal 2000.
D: Avete suonato in diverse realtà musicali: Telethon,Tavagnasco RocK, Colonia Sonora... La vostra musica ha poi ricevuto recensioni positive da alcuni portali del settore ed è entrata a far parte di alcune compilation. E' stata diffusa su alcune emittenti radiofoniche locali ed è stata colonia sonora del film la via del peccato... R: Esatto della Julis Film...e che uscirà nel 2008...
D: Quali tra queste esperienze vi ha dato maggiori soddisfazioni e vi ha emozionato di più? R: Tutte! Però in particolare ricordo quando due anni fa fummo di spalla alla Bandabardò. Fu emozionante perché c'era tantissima gente...si per loro...però era gente disposta ad ascoltare anche la nostra musica, a partecipare allo spettacolo, a divertirsi... E' difficile trovare persone che si lascino coinvolgere da musica che non conoscono. Quello è stato sicuramente il momento più bello.
D: Un ultima domanda Daniele, spendi qualche parola sulla realtà musicale torinese. Secondo te quali possibilità da Torino per le band emergenti? R: Torino da le stesse possibilità che danno le altre città, forse negli ultimi anni è stata più movimentata, però secondo me adesso sta un po' calando quel bel periodo che è stato tra la fine degli anni novanta e l'inizio del duemila. Infatti anche di locali ce n'è di meno, le band si stanno trasformando in cover band e non c'è più, secondo me, il fermento che c'era una volta. Non vedo più cose innovative. Però comunque è sempre la nostra città, quella in cui cerchiamo di muoverci . Non è più come una volta, ma è un trascorso ciclico, prima o poi ritornerà. Torino rimane comunque una grossa fonte di ispirazione: per questo ci sono tanti gruppi torinesi, anche in giro per l'Italia.
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