Dario De Vecchis 'NON SOLO CONTRO' 23-04-09

 
Si sente profumo di note anni ’70 in ”Mojito Express” l’ultimo e fortunato Cd dei Fanali di Scorta, un profumo e un ambiente fin dal primo pezzo “Notti al Down by Law”. E’ una ballata o all’inglese “ballad” che ha il gusto “del rhum e nostalgia”. Nostalgia di locali, non solo delle “classiche osterie di fuori porta” di gucciniana memoria, ma di luoghi che sono diventati con il tempo pezzi di vita reale di comunità aperte magari un po “sgangherate” ma che prima di tutto sono “luoghi dell’anima”. “Topos” dove si è vissuto le storie più incredibili, intime che ti segnano e che solo nei sogni riescono a tornare. Queste notti non ci ricordano tanto quelle “certe” di Ligabue ma quello di Stefano Rosso, il compianto cantautore un mito per i ragazzi degli anni ’70, quello per intenderci del famoso ritornello-manifesto “Che bello due amici una chitarra e uno spinello”. E si qualcuno non è convinto di quello che scriviamo la conferma c’è subito con il secondo pezzo di “Mojito ..” i “Funerali di Bartek”. Qui si ritrova tutto il gusto dei cantautori politici alla Pietrangeli di “Contessa”. “Ai funerali di Bartek cravatte al vento suonano per noi” par di vederle queste cravatte sicuramente rosse..Ci piace pensare che qui i Fanali di Scorta facciano gli anarchici o i socialisti primo Novecento. Con quella ritualità che avevano certi funerali di chi per tutta la vita era rimasto “mancino” e con la voglia di un mondo migliore e il “Sol dell’Avvenire” nel cuore. “Sunambiac” non cambia registro e “Briscola” Chiarella si spoglia, intona un grido di battaglia sconsolato. “Sunambiac” è incoerentemente lucido, di una lucidità che descrive una realtà dura da vivere.. “Non guardarmi se hai paura / se ti trema la cintura / se il tuo corpo non reagisce / se attraverso sulle strisce per pietà” più chiaro di così… “Chi comanda non lo so?” la domanda iniziale di “Condominio di città” la descrizione mica tanto fantasiosa “di un palazzo che è una Torre di Babele” ma che senza dubbio è “la triste verità” di una vita altamente votata al sacrificio di un agglomerato urbano come è appunto un condominio di città. Ritorna lo sguardo su un luogo ben definito ma in questo caso un coacervo di conflitti umani aberranti e infimi. Ma c’è anche la parte romantica di “Mojito..” che si sprigiona con “Bonne Chance” . Qui Daniele “Briscola” diventa chansonier e riprende con gusto e malizia certi giri o accordi alla Beatles della magica “Michelle”. “In dormi chissà” arriva l’amore con un preludio in acustico che riprende con godimento per l’ascoltatore certe sensazioni di canzoni di De Gregori o meglio ancora di Bennato Edoardo il”Rinnegato”. “Te ke ne sai” invece recupera tonalità alla Pino Daniele prima maniera. Ci chiediamo se Daniele è convinto di aver musicato una ballata che rigenera grazie all’ottimo arrangiamento del suo compagno d’avventure Lusio al secolo Luciano Triglia. Confermiamo che il grido finale d’amore di “Me l’avevi promesso” riscatta tanti uomoni traditi che pensano che la donna ritornerà perché una promessa e promessa! Beh ottimo e godibile questo “Mojito Express” , il nostri Fanali di Scorta hanno centrato con stile l’obiettivo con otto perle musicali !

Dario De Vecchis redattore del “Non Solo Contro”