"2 Novembre" Onda Alternativa 07-10-12

 
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Nel 1924 il poeta André Breton redasse il manifesto del Surrealismo: una delle correnti artistiche più affascinanti che l'essere umano sia riuscito ad esprimere. Le prime frasi di questo manifesto sono emblematiche: "Automatismo psichico puro, con il quale ci si propone di esprimere, verbalmente o in ogni altro modo, il vero funzionamento del pensiero, senza alcun controllo da parte della ragione, senza preoccuparsi dell'estetica o della morale".

Ascoltando questo lavoro dei Fanali di Scorta, band torinese di già notevole esperienza, ho pensato subito a quello che il surrealismo vuole esprimere; in particolare ho pensato a "Le Chien Andalou": un film di puro surrealismo di Luis Bunuel e Salvador Dalì, in cui si vede una celebre scena del taglio dell'occhio, (fà un pò senso, è vero, ma rende l'idea sull'apertura della percezione visiva) e questo ep, se possiamo, è un taglio dell'orecchio che scalfisce subito la mente. I ragazzi torinesi vanno oltre la percezione sonora con questo disco, ordinano insieme una grande varietà di stili (dal folk allo ska, ma senza dimenticare il blues con alcune colorazioni jazz, il rock puro e la melodia) senza la minima confusione; tutto si concentra nei limiti di una logica follia. "Hey Mama", con un tocco vocale che ricorda Edoardo Bennato, inizia proprio con questa soffice poesia musicale di blues - jazz che sfocia in un bel tiro rock. I due stili creano una formidabile alternanza fino ai due assoli conclusivi, di pianoforte e fiati, che esaltano il brano con un tocco di spontanea eleganza. Non c'è estetica ricercata, c'è talento. "El Maruken" è una vetta di quel surrealismo che abbiamo appena chiamato in causa; il testo e la musica vanno a braccetto verso un sogno continuo; un flusso musicale animato da un ritmo intenso che spazia da un folk, vagamente arabeggiante in alcuni punti, a uno ska concreto e stimolante. "Il Palo" ha un'introduzione che miscela molto bene folk, blues, jazz e anche un pò di sana musica da ambiente alla Tom Waits. Fumi, whisky e sound acustico si svelano poi in un brano di assoluta fantasia, con altri richiami alla voce del mitico Bennato e unico nelle idee musicali e nel soggetto raccontato. Molto bella, così come l'inizio, è anche la chiusura con un'ottima fusione dei fiati.L'ep termina in gran bellezza con "2 Novembre": un altro bellissimo equilibrio e un'altra miscela energetica di più generi, che dimostrano la straordinaria competenza del gruppo nello spaziare nel mondo musicale, ma anche nel far sentire, al pubblico, una fantasia e un colore d'espressione assolutamente definito e vivo. Un brano che ci piace ascoltare senza farci troppe domande sulla storia raccontata...un sogno non va sempre interpretato o spiegato...va vissuto e basta. Qui le idee si inseguono e si alternano; con i giusti tocchi, c'è spazio per tutto, non si trascura niente e niente è per caso. C'è la maturità per capire che non è necessario strafare, basta essere se stessi. Un vero saggio sulla sana follia dell'artista.

Peccato sia solo un ep, avrei voluto proseguire nell'ascolto. I Fanali di Scorta hanno lanciato nel mare della musica un sassolino che ancora crea cerchi nell'acqua e speriamo continuino su questa linea. Blues, jazz, folk, ska, testi surreali nel senso artistico del termine, melodie sensuali e coinvolgenti...ascoltati i risultati, indubbiamente, un cocktail vincente da proporre fin nei migliori bar di Caracas.



Aggiunto: 07-10-2012
Recensore: Daniele Gemignani